Per i tipi della casa editrice di Paolo Sorba di La Maddalena è stata pubblicata una nuova edizione dell’ultimo romanzo di Giuseppe Garibaldi, rimasto inedito fino al 1982. Il libro è patrocinato dalla nostra associazione. L’opera fu scritta dal Generale interamente a Caprera, dopo la pubblicazione nel 1872 delle “Memorie” nell’edizione definitiva, e quasi a complemento di queste o come testamento spirituale destinato a Manlio, ultimo figlio suo e di Francesca Armosino, nato nell’isola nel 1873.
La storia del manoscritto, rimasto nel carte di Ricciotti Garibaldi fino al 1924 e che passò poi all’Istituto per la Storia del Risorgimento, è narrata nell’Introduzione. Ristampata la prefazione del 1982, quella dell’illustre studioso Marziano Guglielminetti. Tre furono le edizioni del 1982, quella curata da Antony P. Campanella, rara come quella dell’editore Guida di Napoli con la prefazione di Guglielminetti e il prezioso glossario curato da Maria Grazia Miotto. La prefazione Guglielminetti fu poi esautorata dalla breve prefazione di Bettino Craxi nella seconda edizione Guida, la più diffusa.
Garibaldi non cercò un editore per il suo ultimo romanzo. Dal 1982, “Manlio” è entrato nel pantheon delle opere del Generale-scrittore, da molti autori citato come l’opera più fruibile, tra cronaca dei viaggi e resoconti di battaglie e avventure, che non stupisce abbia ispirato un Salgari. La poesia, l’amore per la vita, per la sua isola di Caprera, per il mare e le barche, segnano la vita e i ricordi dell’anziano, e ne accompagnano dolcemente la fine, nonché la rabbia per la sorte dell’Esercito meridionale e la pochezza dei governi d’Italia, e la speranza di un mondo in pace.
Nel Compendio garibaldino di Caprera che vide il Generale all’opera, il 15 luglio si è svolta la prima presentazione, autorizzata e ampiamente pubblicizzata dal Polo Museale di Cagliari diretto dalla dott. Damiani, che ha dato il suo patrocinio alla manifestazione, così come il Comune di La Maddalena. Oltre all’editore Sorba, e al saluto del rappresentante del Sindaco di La Maddalena, i relatori sono stati la prof. Federica Falchi, dell’Università di Cagliari, presidente della nostra Sezione, e il prof. Giuseppe Zichi, presidente del’Istituto per la storia del Risorgimento di Cagliari. Le opportune letture di brani del romanzo sono state fatte da Francesca Falchi. Nel numeroso pubblico si notava una folta delegazione della nostra sezione locale “Teresita Garibaldi” guidata dal presidente Antonello Tedde, i soci delle varie associazioni garibaldine maddalenine, tra i quali il Sen. Birardi, e molti turisti. L’atmosfera fatata del Compendio, assecondata dalla brezza finalmente calata sull’isola, ha fatto il resto. La manifestazione si è svolta attorno al “pino di Clelia” che ha varcato la soglia dei 150 anni, nel “cortile” gradevolmente allestito dal personale del Compendio.
Nel Museo delle culture -Villa Garibaldi di Riofreddo, il 22 luglio, si è replicato, anche in questo caso con una bella atmosfera di fine pomeriggio estivo ed in presenza del fedele pubblico riofreddano oltre che della nostra associazione nelle sue sezioni romana e locale “Sante Garibaldi”, mentre il Comune era rappresentato dall’Assessore alla cultura dott. Benedetta Vasselli. Relatori il direttore del Museo dott. Andrea Sebastiani, che ha presentato il libro, e Annita Garibaldi Jallet che ha accompagnato con brevi introduzioni i brani letti da Gloria Sapio, sottolineati da spazi musicali eseguiti dalla chitarra di Andrea Cauduro, il tutto orchestrato da Maurizio Repetto. Si notava nel pubblico la presenza di una folta delegazione del Comune di Mentana, guidata dalla dott. Barbara Bravi, Assessore alla cultura, che con il direttore del Museo e con il nostro direttore dell’Ufficio storico Matteo Stefanori hanno avanzato progetti di future collaborazioni tra musei laziali. Anche in questo caso un grazie alla operatrice museale dell’ANVRG, Francesca Vasselli, che ha curato la preparazione dell’evento, e al direttore del Museo anche per avere allestito ed offerto un gradito rinfresco alla fine della manifestazione.
Nelle due presentazioni sono stati sottolineati i messaggi più moderni dell’autore: l’orrore della guerra, l’aspirazione ad un arbitrato internazionale che assicuri la pace nel mondo, temi particolarmente importanti in questo anno di celebrazione del 150° del Congresso della Pace a Ginevra che vide Garibaldi protagonista.
Di piacevole lettura e spesso intriso di poesia, il romanzo ci rivela un Garibaldi particolarmente umano, coperto dalla ferite fisiche e morali della sua vita ma fiducioso nell’avvenire e nelle giovani generazioni. Una visione stimolante a più di 140 anni della stesura dell’opera da parte di un anziano ormai attento a proteggere il suo mito ma che continua a vivere intensamente la sua vita, tra ricordi e speranze, nel ritiro di Caprera.